Psicosi
Antonio Egas Moniz ideò, negli anni trenta del secolo scorso, l’operazione che chiamò «lucotomia prefrontale», applicandola immediatamente a venti pazienti, alcuni affetti da ansia e depressione, altri da schizofrenia cronica. Nel 1949 Moniz ricevette il premio Nobel per la medicina.
Il neurologo Walter Freeman inventò un approccio chirurgico ambulatoriale tramite il quale, con l’utilizzo di un rompighiaccio, si manomettevano i lobi frontali dei pazienti psichiatrici. Negli Stati Uniti, nel 1949, vennero effettuati oltre diecimila interventi di questo tipo; altrettanti ne vennero compiute nei due anni successivi.
“I risultati raggiunti, naturalmente, non erano mai una vera guarigione, ma uno stato di docilità e passività lontano dalla salute almeno quanto i sintomi attivi originari che però, a differenza di quelli, non avevano più alcuna possibilità di risoluzione”.
“Il grande scandalo della Leucotomia e della Lobotomia cessò, al principio degli anni cinquanta, non a causa di riserve o di mutamenti di tendenze nel mondo della medicina, ma perché in quegli anni si erano resi disponibili nuovi strumenti – i tranquillanti – che pretendevano (proprio come la psicochirurgia) di portare alla guarigione completa senza indurre effetti collaterali. Se poi, dal punto di vista etico e neurologico, ci sia una grande differenza tra psicochirurgia e tranquillanti, è una domanda inquietante che non è mai stata affrontata davvero. Di sicuro questi farmaci, se somministrati in dosi massicce, possono, come la chirurgia, «indurre tranquillità» e bloccare le allucinazioni e i deliri del paziente psicotico; il blocco così indotto può essere però simile all’immobilità della morte e, per un crudele paradosso, può privare il pazienti della guarigione naturale che a volte ha luogo nella psicosi, murandoli invece per tutta la vita in una malattia indotta dal farmaco.”
Tratto da «Un antropologo su Marte», di Oliver Sacks.
In questo sito si trova un altro riferimento a Oliver Sacks.
Vedi anche:
Depressione
Illustrazione di uno stato di schiacciante prostrazione. Eseguita con una tavoletta grafica e Krita.
Sottocchio
In un racconto di Oliver Sacks, una giovane donna si ritrova privata della propriocezione; l’immagine da me elaborata trae spunto da quel racconto.
Dissociazione
In questa immagine – in uno specchio che esplode – si riflette uno stato di dissociazione mentale
Lascia un commento