Serra
Serra per modo di dire, naturalmente…
Alla fine della settima puntata di “Planet Earth III” si vedono alcune brevi riprese video di una moderna azienda agricola. Sir David Attenborough ci spiega che, a parità di terreno occupato, in quella azienda si ottiene una produzione 350 volte maggiore rispetto ad una normale coltivazione (sempre che io abbia capito ciò che viene detto: la mia comprensione dell’inglese è modesta).
Vedendo tali riprese, dove tutto viene coltivato in ambienti controllati e con un tasso di meccanizzazione elevato, si ha l’impressione che si tratti di una realtà marginale e inarrivabile. Quanto costeranno quegli ortaggi? Ci si potrebbe chiedere.
Poi però viene in mente il modello agricolo olandese che, pur essendo molto avanzato e fortemente meccanizzato, riesce ad essere concorrenziale. Credo che i Paesi Bassi siano tuttora il secondo esportatore di prodotti agricoli al mondo, dopo gli Stati Uniti.
Se si pensa che l’estensione territoriale dei Paesi Bassi è circa un settimo rispetto a quella dell’Italia, e che in quel paese la densità di abitanti per km² e nettamente maggiore rispetto a quella italiana, l’invidia monta.
Sembra che a noi italiani interessino molto, anche a livello di decisori politici, i prodotti di nicchia, le eccellenze alimentari vere o presunte e il biologico, se non addirittura il biodinamico. Roba da ricchi, insomma – o se non proprio da ricchi, da benestanti.
L’idea di introdurre innovazioni nelle nostre produzioni agricole, magari anche al fine di rendere concorrenziali i nostri prodotti di eccellenza, credo sia poco considerata, purtroppo.
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Illustrazione, ottenuta usando tavoletta grafica e Krita, corredata da un breve scritto che rapporta opinioni personali e acquisizioni scientifiche.
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